domenica 4 novembre 2012

Cash Mob... proviamoci!

La riscoperta del “potere del consumatore” è una delle principali argomentazioni usate per spiegare cosa sia un GAS.


La logica è semplice: visto che la scelta di cosa arriva sulle nostre tavole è ormai totalmente in mano a filiere distributive che si basano su principi spesso discutibili, perché non crearne una nostra, basata su un meccanismo nuovo, che metta in contatto direttamente consumatori e produttori facendoli dialogare con un linguaggio nuovo, incentrato sui concetti di Solidarietà e Sostenibilità? Detto e fatto.

L’effetto che abbiamo visto in questi anni è stato un cortocircuito virtuoso dove diverse aziende, piccoli/medi produttori hanno trovato un nuovo mercato cui rivolgersi e molte produzioni sono state recuperate e salvate grazie allo sforzo congiunto di imprenditori coraggiosi e consumatori illuminati raggruppati in GAS.

Quale sia il vero impatto dei GAS sull’economia globale è difficile da determinare, certo è che il numero di cittadini che frequentano o hanno frequentato GAS è sempre più vasto, contribuendo così ad incrementare quella che si definisce popolazione di consumatori consapevoli, disposti a pagare un prezzo spesso maggiore (più equo), per prodotti che si avvicinino maggiormente ai propri ideali.

Il mercato è veloce e si muove dove i consumatori si spostano. Questo è ovvio, e di per sé non è un male anche perché in questo si riassume il concetto di “potere del consumatore” su cui i GAS sono convinti di fare leva. Ed ecco negli ultimi anni svilupparsi una ulteriore nuova filiera di distribuzione fatta di attività commerciali desiderose di intercettare questa fascia sempre numerosa di consumatori virtuosi. Si tratta spesso di negozi o ristoranti che hanno associato ai propri criteri di selezione dei prodotti offerti non solo il rapporto qualità/prezzo ma si sono fatti portavoce di valori sdoganando termini che fino a pochi anni prima erano relegati ai soli settori dell’economia alternativa. Ecco quindi la nascita di negozi e ristoranti sempre più incentrati sull’artigianale, locale, naturale, solidale e nelle insegne diffondersi sempre più le parole BIO, Km0, Vegan e tutte le declinazioni possibili della parola Natur.

Questa entusiasmante evoluzione, a tratti corsa, ha generato ottime iniziative e sicuramente anche speculazioni commerciali. Dove sta il ruolo dei GAS? Come sempre nel salvaguardare, tutelare ed incentivare quei progetti che riverberano i valori che identificano il modello di economia cui si ispirano. La crisi infatti ha messo alla prova molte di queste attività commerciali, anche quelle che si basano sui principi pi soldi, in quanto spesso caratterizzate da prezzi di solito non a livello di saldo e capacitò finanziare non paragonabili ad altri attori della GDO.

Il nostro GAS ha pensato di saggiare questo terreno solidarizzando con un negozio cui siamo affezionati che ha fatto un gesto di forte coraggio spostandosi da Brugherio a Milano, in via Friuli, aprendo uno spazio dove si possono trovare molti dei marchi protagonisti della filiera sostenibile del tessile da cui molti dei GAS già si riforniscono. Sostenere con il proprio impegno un negozio è però cosa molto diversa che operare con un produttore, dove un ordine periodico, fatto a distanza, di molti gruppi è effettivamente una azione concreta alla portata di un gruppo di cittadini. Un negozio deve vivere, integrarsi nel tessuto sociale e culturale in cui opera. Un negozio deve essere frequentato e scambiare con continuità prodotti e idee coi propri clienti. Ecco che una possibile risposta a questa esigenza diviene il cash mob: un appuntamento collettivo, festoso, dove i convenuti spenderanno una piccola cifra nel negozio prescelto trasformando l’acquisto in un momento di festa e di conoscenza lasciandosi contagiare dalle idee del negozio e promuovendone l’attività.

La finalità non è tanto quindi solo spendere del denaro, sarebbe un palliativo farlo una sola volta, bensì di trasmettere con una esperienza viva, concreta, i valori che il negozio incarna, incentivandone la frequentazione.

L’organizzazione è semplice, si definisce l’evento e se ne comunica orario e luogo dell’incontro attraverso social network, mail e passaparola. La comunicazione deve riuscire anche a trasmettere perché vale la pena esserci, ovviamente.

Il negozio destinatario del cash mob deve essere al corrente dell’evento, mentre chi partecipa all’evento, non è detto debba sapere in che negozio si vada. Nel nostro caso, essendo il primo, abbiamo preferito far conoscere anche il negozio, è l’inizio e dobbiamo in effetti ancora affinarci.

Chi aderisce, si presenta e deve essere almeno disposto a spendere 10/15 euro.

Non si deve poi mai dimenticare il clima di festa dell’evento, cercando di abbinare magari un piacevole aperitivo o qualcosa di simile.

La pubblicizzazione dell’evento deve essere particolarmente insistente nelle aree dove i negozio si trova, l’obiettivo è infatti non tanto sussidiare con una spesa una tantum ma che il negozio, incrementi il numero di clienti abituali che riconoscano come interessante la sua proposta, i valori che veicola con i suoi prodotti e produttori.


A noi piace e lo facciamo, per cui:
appuntamento SABATO 24 Novembre
alle 10:00 di mattina
Presso lo Spazio Ekru’
in via Friuli 81, a Milano.

Per cui, 10 euro almeno alla mano e tutti via alla scoperta di Spazio Ekru’!!!
Una buona occasione per una scelta differente dei regali di Natale.



Ma non tralasciamo il piacere di stare insieme: per chi vuole, alle 12:00 saremo a farco un aperitivo al BotteGas (sempre in via Friuli, ma dall’altra parte.. vabbè ci saranno 10 minuti a piedi, sfaticati) per un calice di vino assieme!

…non sapete cosa è BotteGas???? Il negozio nato da un gruppo di gasisti di milano… vabbè… vedi link:

www.bottegas.it/

4 commenti:

  1. Che bello!
    Peccato sia a Milano (con due bambini piccoli mi sembra così lontano!), ma son sicura che poi si farà anche dalle nostre parti a sostegno di altre (molte) piccole realtà in difficoltà!!!
    Daniela di Concorezzo

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    1. Abbiamo divrse settimane prima di Natale d in efetti un secondo evento che permetta di indirizzare gli acquisti di Natale potrebbe essere organizzato.
      La condizione a mio avviso è non solo che sia una piccola relatà in difficoltà ma anche che sia portatore di un messaggio, di una filosofia affine ai principi dei GAS.
      A quali negozi pensavi tu Daniela?

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    2. Pensavo alle librerie indipendenti di paese (Ghiringhella a Concorezzo, Indice e Gabbiano a Vimercate), ai piccoli negozi che vendono prodotti Biologici...
      Ciao
      Daniela

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    3. sabato 24 novembre avremo modo di contarci, io sono ottimista e penso che avremo le forze per organizzare un'iniziativa analoga sulle 3 librerie locali coinvolgendo non solo i gasisti ma anche amici e parenti, non so se Natale sia il periodo migliore. chi altro? ci accorgiamo che un'attività non ha funzionato quando i negozi chiudono, potremmo attivare un'indagine nel GAS per capire quali negozi locali frequentiamo per capire se è necessario, e dove orientare iniziative simili

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